Dopo la mastoplastica riduttiva il seno perde la sensibilità?
La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico finalizzato alla riduzione del volume del seno e al suo rimodellamento, con l’obiettivo di ottenere un risultato esteticamente armonioso e risolvere eventuali problematiche funzionali come il mal di schiena o le irritazioni cutanee.
Uno degli effetti post-operatori più comuni è la temporanea perdita di sensibilità nella zona trattata. Nei primi 30 giorni la perdita della sensibilità è totale, a causa dell’interruzione temporanea dei nervi superficiali. Tuttavia, nel corso dei mesi successivi, la sensibilità torna gradualmente dall’alto verso il basso, fino a stabilizzarsi completamente entro un anno.
Quanto tempo ci vuole per riprendersi da una mastoplastica riduttiva?
Il recupero da una mastoplastica riduttiva avviene in diverse fasi.
Primi 15 giorni: è fondamentale un riposo assoluto. In questa fase si possono svolgere solo piccole attività domestiche, evitando qualsiasi sforzo, sollevamento di pesi, movimenti bruschi o l’apertura eccessiva delle braccia.
Dal 15° al 30° giorno: è possibile riprendere alcune attività quotidiane con estrema cautela. Tuttavia, lo sport e gli sforzi fisici intensi restano vietati per l’intero primo mese.
Un recupero ottimale richiede pazienza e il rispetto delle indicazioni mediche per evitare complicazioni e ottenere il miglior risultato possibile.
La mastoplastica riduttiva lascia cicatrici visibili?
L’intervento lascia cicatrici a forma di “T” invertita, con tre incisioni:
- Una intorno all’areola.
- Una verticale dall’areola al solco sottomammario.
- Una orizzontale lungo il solco.
Nei primi due mesi le cicatrici appaiono come cordoni rossi, ma con il tempo si attenuano. In media, dopo un anno, diventano sottili e di colore bianco, risultando meno visibili. Con una corretta gestione post-operatoria e l’uso di trattamenti specifici, il processo di cicatrizzazione può migliorare ulteriormente.
Durante la mastoplastica riduttiva si mettono delle protesi?
No, inserire protesi in un intervento di mastoplastica riduttiva non avrebbe senso. L’obiettivo di questa procedura è ridurre il volume del seno, spesso in modo significativo, per alleviare il peso e migliorare il comfort della paziente. Le protesi vengono utilizzate solo negli interventi di mastoplastica additiva, finalizzati all’aumento del volume della mammella, non alla sua riduzione.
La mastoplastica riduttiva migliora la qualità della vita?
Assolutamente sì. La mastoplastica riduttiva ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle pazienti, apportando numerosi benefici:
- Migliora la postura, riducendo il carico sulla schiena.
- Elimina i dolori causati dal peso eccessivo del seno, inclusi quelli alle spalle dovuti alle spalline del reggiseno.
- Offre maggiore libertà nel movimento e nella scelta dell’abbigliamento, permettendo di indossare costumi, vestiti e lingerie con maggiore sicurezza e comfort.
Caso clinico: risultato precoce dopo un mese
Quello che vedi è il caso di una giovane donna con un seno molto cadente, su cui ho eseguito una mastoplastica riduttiva con cicatrice a T invertita, senza protesi, asportando 1,5 kg di ghiandola per ogni mammella. Dopo appena un mese dall’intervento, il seno ha già assunto un profilo più leggero ed equilibrato, con un netto miglioramento della postura e del comfort quotidiano. Con il passare del tempo, la sensibilità tornerà progressivamente e le cicatrici continueranno ad attenuarsi, diventando sempre più sottili e meno visibili.
Conclusione
La mastoplastica riduttiva non è solo un intervento estetico, ma un vero e proprio miglioramento della qualità della vita. Se stai valutando questa procedura, affidati a uno specialista per un consulto personalizzato e scopri come ottenere un risultato armonioso e duraturo.